
29 Mar Attività online durante il Lockdown
Se ripenso alla sera di capodanno, quando eravamo intenti a formulare i buoni propositi per questo 2020, non potevamo immaginare quello che, di lì a poco, sarebbe successo in tutto il mondo a causa di un Virus subdolo e insidioso. In un primo momento erano solo voci lontane, si parlava di emergenza sanitaria in Oriente: nulla che ci riguardasse da vicino, come tante altre notizie di guerre o epidemie che non ci hanno mai toccato direttamente. La situazione però non avrebbe tardato così tanto a precipitare, prima con l’individuazione delle così dette ‘zone rosse’ anche in Italia, poi con la chiusura delle regioni, delle province e, infine dei comuni. E’ il 10 marzo 2020 e l’Italia si prepara a vivere il Lockdown, una situazione nuova e destabilizzante: non si può uscire di casa se non per ragioni di prima necessità e tutte le attività lavorative non essenziali per il sostentamento della popolazione vengono sospese con diverse conseguenze sociali, economiche e psicologiche per le famiglie italiane. Si è trattata di una misura necessaria per contenere la pandemia ma è stato un periodo che, come pochi altri, ha dimostrato chiaramente come l’uomo sia veramente un ‘animale sociale’: uscire, cimentarsi in attività lavorative e non, vedere altre persone è una componente essenziale per la salute mentale, fisica e cognitiva di ciascuno.
Durante il Lockdown anche ARAD, conformemente alle normative in vigore, ha dovuto interrompere ogni sua attività con rammarico e preoccupazione per le famiglie che erano solite partecipare ai nostri Caffè, ai corsi di Stimolazione Cognitiva, ai Laboratori Narrativi e al Supporto Psicologico dei famigliari. Queste attività sono sempre state occasioni durante cui il Caregiver aveva la possibilità di concedersi momenti dedicati solo a sé e la persona con deterioramento poteva beneficiare di attività ludico-ricreative e della socializzazione con gli altri partecipanti. Trascorrere invece 69 intere giornate nel proprio contesto abitativo senza possibilità di evasione è stata un’esperienza provante sia per i nostri Caregiver, sia per i nostri anziani. Alcuni nostri anziani avevano l’abitudine e l’esigenza di passeggiare all’aria aperta, e per molto tempo non ne hanno avuto la possibilità con importanti conseguenze fisiche e psicologiche. Abbiamo infatti assistito ad un incremento dei sintomi comportamentali davanti ai quali i famigliari si sono trovati in seria difficoltà e non sapevano come farvi fronte. In più l’ipo-stimolazione data dalla mancanza di movimento, socializzazione e dal cambiamento della routine personale ha comportato in molti casi un peggioramento dei sintomi cognitivi già presenti. Dall’altro lato, i caregiver si sono trovati ad essere sovraccaricati di responsabilità del proprio famigliare malato senza momenti di pausa ed evasione sviluppando vissuti di ansia, frustrazione e disperazione.
ARAD non poteva di certo stare a guardare senza intervenire! Una mattina con la Dott.ssa Valeria Ribani e l’attore Andrea Ascolese abbiamo deciso di provare ad utilizzare la tecnologia, da sempre oggetto di pregiudizio e diffidenza da parte della fascia d’età anziana, per portare avanti le attività dell’Associazione partendo dal nostro Caffè Noi al Centro e dai Laboratori Narrativi. Abbiamo contattato i nostri abituali partecipanti e abbiamo proposto di connetterci tutti insieme su Skype. Ci sono state perplessità iniziali, problemi di collegamento, difficoltà a scaricare l’applicazione su tablet e computer ma la voglia di rivederci era davvero troppa e, dopo un po’ di tentativi e assestamenti, siamo riusciti a ricominciare a tutti gli effetti! Abbiamo cantato insieme, recitato, giocato e allenato la nostra mente. Siamo stati in diversi posti, viaggiando con le immagini e i video e poi non ci siamo più fermati. Dopo aver ricominciato con i Caffè e con il Laboratorio Narrativo, ci abbiamo preso gusto e abbiamo deciso di cimentarci anche nella Stimolazione Cognitiva a distanza proseguendo con il progetto del Condominio Solidale, anch’esso troncato dalle contingenze date dall’emergenza sanitaria. I nostri utenti del Condominio non avevano dispositivi tecnologici adeguati a supportare le piattaforme di videochiamata e allora abbiamo fatto un altro esperimento: ci siamo cimentati nella creazione di video contenuti di Stimolazione Cognitiva. Certo, lo scambio non era diretto come quando potevamo restare tutti nella stessa stanza, ma dopo qualche giorno, sul nostro gruppo whatsapp arrivavano i primi feedback ‘Ho fatto tutti gli esercizi’, ‘Non ho capito un concetto, puoi rispiegare?’ etc.. e, anche se con tempistiche più rallentate, siamo stati in grado di interagire e di portare avanti anche questa iniziativa di prevenzione.
Inoltre anche i percorsi di supporto psicologico hanno trovato il modo per proseguire online con cadenza regolare senza lasciare nessuno indietro.
Sicuramente non è stato semplice ma, anche se con una modalità diversa, siamo riusciti a reinventare le nostre abituali attività mantenendo la vicinanza con i nostri anziani e i famigliari nonostante la pandemia, nonostante la paura e l’incertezza. Non sappiamo cosa ci riserveranno i prossimi mesi ma siamo sicuri che qualunque sia la situazione troveremo il modo per essere presenti e attivi.
Ilenia Quartini