Che cos’è: luogo e momento di incontro tra persone con cui condividere il proprio vissuto e, attraverso il confronto con chi ogni giorno vive le stesse difficoltà, trovare la forza per far fronte al duro compito dell’assistenza. Il gruppo è costituito da “pari”: ciascuno, via via, parla a tutti gli altri e questi ascoltano. Uno dei membri (il “facilitatore”) si occupa dell’organizzazione e coordinamento dell’incontro.
Parlare, narrare le proprie vicende e stati d’animo, non è obbligatorio, perché è altrettanto importante ascoltare. Lo si fa per la maggior parte del tempo dell’incontro ed è proprio dal confronto con il vissuto degli altri che il proprio prende una dimensione più chiara, perde un po’ di urgenza e diventa meno insopportabile.
Questo è il processo dell’accettazione profonda, premessa per l’emergere di un senso di ciò che accade, che spesso compare dove non lo si sarebbe mai cercato. A volte la dura esperienza, così affrontata, porta a risolvere nodi antichi nelle relazioni, ad esempio con il malato stesso o a ricollocarne altre con familiari, parenti o conoscenti e, soprattutto, a conoscersi meglio. Qualcuno, a volte, si stupisce per la scoperta di essere in grado di mettere in campo energie insospettabili.
Il racconto delle proprie vicende può diventare il momento in cui queste prendono una diversa dimensione, si riordinano e, in qualche modo, si placano nello spazio creato dal gruppo al quale vengono consegnate, che, accogliendole, le posiziona un po’ più lontano da noi.
Dove: presso la sede di ARAD o eventuali altri luoghi messi a disposizione dalle Istituzioni con cui ARAD collabora, oppure, se necessario, con collegamento su piattaforma digitale (ad es. Zoom).
Come accedere: telefonando alla segreteria di ARAD, 051 465050, dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle 13.00, per iscriversi al gruppo. L’accesso è gratuito per i soci.